Sabato 16 settembre 2023, Zurigo-Oerlikon
«Serve un supporto alternativo per madre e figlio»
Con la presenza di circa 1500 partecipanti si è svolta oggi alle ore 14.30 a Zurigo-Oerlikon la «13a marcia per la vita». Oltre alla chiara dichiarazione «Pro Life» del candidato al Consiglio nazionale ed esponente dell’UDF, Erich Vontobel, il pubblico è stato intrattenuto da un programma vario, che ha visto storie di vita diverse, ospiti provenienti dall’estero e musica coinvolgente. Per la prima volta c’è stato un collegamento in diretta con la marcia per il diritto alla vita a Berlino.
Oggi si sono tenute in Germania due marce parallele per la vita. Berlino e Colonia hanno visto radunarsi nel pomeriggio migliaia di protettori della vita. In un collegamento in diretta da Berlino al palco di Zurigo Alexandra Linder, presidentessa federale dell’associazione Bundesverband Lebensrecht, ha affermato: «È così bello che potremmo camminare ancora per due ore!»
Successivamente la voce potente della svizzera Bernarda Brunovic ha accolto il pubblico di Zurigo sulle note di «Welcome on earth». Il compositore e cappellano Thomas de Bayer, arrivato dalla Germania, ha detto a proposito del brano: «I sostenitori della vita sono efficaci, salvano migliaia di vite. La canzone è un ringraziamento.»
Susanne Kummer, direttrice dell’istituto di bioetica IMABE di Vienna, che nell’estate ha pubblicato uno studio sulle conseguenze psichiche dell’aborto, ha sottolineato nel suo intervento: «Consentire l’aborto per proteggere le donne è una narrazione che non è supportata a livello scientifico. Le donne devono essere informate sulle complicazioni e sulle conseguenze di un aborto. Serve un supporto alternativo per madre e figlio.»
Storie di vita commoventi
Sette donne e un uomo hanno dato un volto al motto della marcia di quest’anno: «Siate la loro voce!» Con le loro storie personali hanno mostrato che il tema della protezione della vita e dell’aborto non coinvolge soltanto la madre e il bambino, ma anche l’ambiente circostante. Jeanine B., ad esempio, la cui sorella morì sei mesi dopo la nascita, ha raccontato: «Conoscere mia sorella, e amarla, è valso tutto il dolore della perdita. Conservo sempre nella mente la sua risata. Si chiamava Lucienne. Significa “portatrice di luce”.» Racconta che i suoi genitori erano stati sotto forte pressione affinché abortissero sua sorella a causa della diagnosi di trisomia 18. «Grazie di non aver abortito la mia sorellina, nonostante tutti i venti contrari. Per me siete degli eroi», ha dichiarato la 24enne.
Barbara G, che per molti anni ha lavorato come ostetrica, durante la sua formazione ospedaliera fu consigliata di tacere sugli aborti. Lei incoraggiava le persone del settore medico a cercare sempre il dialogo: «Molte colleghe aspettano qualcuno a cui poter aprire il loro cuore. Il silenzio ferreo che si esige è come una fredda armatura.»
Con la sua storia di vita Salome S. ha dimostrato che si può accogliere la vita anche in situazioni estreme: «Sono qui perché io stessa ho sperimentato che la vita vale la pena di essere vissuta anche quando le circostanze dicono il contrario», ha affermato la 34enne. A 19 anni, una vita sulla strada e caratterizzata dalla droga, rimase incinta dopo un atto di violenza. «Dopo avermi salutata brevemente, il ginecologo mi consigliò di abortire il mio bambino. Tuttavia, anche nelle mie ore più buie sulla strada e sebbene il mio compagno di allora avesse insistito perché abortissi, per me non era un’opzione. Sapevo che dovevo separare i pensieri su mio figlio dall’atto del concepimento!» Alla fine attuò un percorso di astinenza e, supportata, diede alla luce una figlia, che ora ha 14 anni. Oggi Salome S. è coniugata e ha cinque figli.
Gli strumenti di assistenza sono importanti
Nella seconda parte della manifestazione il deputato al Gran Consiglio di Zurigo e candidato al Consiglio nazionale Erich Vontobel (UDF) ha richiamato l’attenzione sull’importanza di strumenti di assistenza, come la baby finestra: «Le baby finestre possono, tra le altre cose, aiutare a prevenire questo o quell’aborto.» Dieci anni fa aveva presentato nel Gran Consiglio di Zurigo un postulato per una baby finestra nel Cantone di Zurigo. Allora l’eco mediatica fu grande. Sebbene il governo non avesse voluto istituire alcuna baby finestra, non ostacolò l’iniziativa privata di aprirne una. Vontobel ha portato sul palco la sua nipote 20enne, affetta da sindrome di Down, e alla sua domanda se sia contenta di vivere, ha risposto con un chiaro «sì».
Anche la nota cantante svizzera di origini croate, Bernarda Brunovic, ha entusiasmato il pubblico. Brunovic è cieca dalla nascita. Contro il parere dei medici, i suoi genitori decisero a favore della sua vita, per la gioia dei partecipanti alla marcia. La manifestazione si è conclusa poco dopo le ore 17.00 con rappresentanti della chiesa cattolica (il vescovo ausiliare Marian Eleganti), riformata (la pastora Viviane Krucker-Baud, segretaria generale dell’Alleanza evangelica svizzera) e libera (Jochen Gsell, Preghiera per la Svizzera).
Marcia attreverso Zurigo-Oerlikon
Il momento clou della giornata è stata l’allegra marcia per le strade di Oerlikon, che si è tenuta con un grande dispiego di forze di polizia. Il fatto che queste misure siano sempre necessarie a causa di minacce da parte di cerchie di estrema sinistra ha dimostrato una cosa: la questione discussa proprio questa settimana nel Parlamento cantonale su come si debbano gestire in futuro disordini e dimostrazioni o interruzioni non autorizzate di manifestazioni autorizzate e su chi debba sostenere le spese per l’impiego della polizia e per i danni materiali, ha rivelato ancora una volta il suo carattere di urgenza.
Siate la loro voce alla marcia per la vita il 16 settembre a Zurigo
All’insegna del motto «Siate la loro voce!» la 13a Marcia per la vita a Zurigo-Oerlikon esorta a dar voce ai più deboli fra noi. Le madri e i padri che aspettano un bambino in situazioni complicate – e in particolare i bambini stessi – hanno bisogno di una voce. Tutti loro hanno bisogno del sostegno di persone convinte che ogni vita umana, anche quella meno visibile, quella più in pericolo, quella concepita nelle condizioni più difficili, è preziosa e ha una dignità incondizionata e indipendente dalle opinioni altrui.
Ogni sabato che precede la Giornata federale di ringraziamento, di penitenza e di preghiera – quest’anno il 16 settembre – a Zurigo si svolge la «Marcia per la vita», la più grande manifestazione Pro Life in Svizzera. La marcia riunisce protettori della vita di diversi settori come quello medico, legale, dell’istruzione, della consulenza, dell’assistenza pratica ecc. offrendo alle organizzazioni per il diritto alla vita una piattaforma di networking e la possibilità di portare all’attenzione del pubblico le questioni che stanno loro a cuore.
Oltre alla marcia dimostrativa ci sarà una manifestazione durante la quale interverrà anche Erich Vontobel, consigliere cantonale di Zurigo nonché esponente politico dell’UDE e candidato al Consiglio nazionale, che promuove il diritto alla vita da tanti anni. Parteciperanno inoltre Viviane Krucker-Baud, segretaria generale dell’Alleanza evangelica svizzera (AES), il vescovo ausiliare emerito Marian Eleganti e il pastore Anthony Joseph, iniziatore di Pray for Zurich e pastore di TCF International. L’evento sarà accompagnato dalla musica di Bernarda Brunovic, cantante e cantautrice di origine croata e cieca dalla nascita, che aveva emozionato il pubblico già l’anno scorso.
Il diritto a esprimere la propria opinione in ambito di protezione della vita è oggi in realtà contestato in tutto il mondo. A maggior ragione, essendo uno dei diritti fondamentali di uno stato di diritto, il diritto alla vita deve assolutamente avere un posto all’interno del dibattito pubblico. Perché oggi in Svizzera, un bambino su nove non può vivere. I motivi dell’aborto sono numerosi: tra i più frequenti vengono menzionati lo studio o la situazione professionale che non sarebbero conciliabili con un bambino o il fatto che non ci si senta in grado di crescere un bambino. I partecipanti alla marcia del 16 settembre a Zurigo daranno la propria voce affinché, in caso di gravidanza non programmata, invece di ricorrere all’aborto ci si possa orientare verso un sostegno e un aiuto e affinché si continui a diffondere nella società la convinzione che il diritto alla vita sia assoluto sin dal momento del concepimento.