Il presidente si dimette

01.04.2021

Già durante un’assemblea dell’associazione alla fine dell’anno scorso le organizzazioni degli organi responsabili avevano affrontato l’argomento relativo agli sviluppi della Marcia per la vita e al futuro della presidenza e del comitato organizzativo. Al centro della questione vi era la necessità di continuare a dare una voce ai bambini non ancora nati davanti all’opinione pubblica e rafforzare l’unità in questo intento comune. Parallelamente ai preparativi per l’11a Marcia per la vita a settembre 2021, un gruppo si sta occupando da alcuni mesi della futura dirigenza e dell’orientamento strategico della marcia.

Daniel Regli, che aveva voluto ritirarsi già nel 2020, è stato pregato durante l’assemblea dell’associazione di dicembre di proseguire il suo mandato di presidente ancora fino alla Marcia per la vita del 18 settembre 2021. Ora, tuttavia, Regli ha deciso di rinunciare al suo incarico: «Per evitare una rottura all’interno dell’organizzazione interconfessionale e per mantenere la mia neutralità al fine di intraprendere altre azioni politiche, ho rassegnato le mie dimissioni dalla presidenza dell’associazione e dal comitato organizzativo con effetto al 31 marzo 2021.» Le critiche di Regli nei confronti delle misure anti-covid in Svizzera, che ad aprile verranno anche pubblicate in un libro, avevano messo in discussione la compatibilità tra il suo ruolo di presidente della marcia e la sua attività politica.

Il gruppo dedicato ha ora l’incarico di trovare un nuovo presidente. Nel frattempo i preparativi per la marcia 2021 sono in pieno svolgimento e i vari punti del programma stanno prendono forma. Attualmente è in atto il ricorso presso la prefettura di Zurigo, la cui decisione viene attesa da mesi.

L’associazione e il comitato organizzativo della marcia ringraziano Daniel Regli per l’enorme impegno dimostrato in questi 12 anni nella creazione e nello sviluppo della marcia per il diritto alla vita in Svizzera. Senza di lui, la Marcia per la vita oggi non esisterebbe. Ora la palla passa alla prossima generazione.